venerdì 14 settembre 2012

Cos'è un INCI?


Il punto di partenza per valutare la bontà di un cosmetico o di un detergente è l'INCI, International Nomenclature of Cosmetic Ingredients. E' l'elenco, in ordine decrescente per peso, di tutti gli ingrediente presenti nella formulazione. 

Da un punto di vista legislativo, la legge italiana di riferimento è la n. 713 del 1986, più volte modificata, redatta con lo scopo di uniformarsi alla direttiva europea sui cosmetici 76/768/CEE del luglio 1976. Dal 1997 è obbligo del produttore indicare l'INCI sulla confezione (www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/97126dl.htm). In fondo al post potete trovare i link per approfondimenti sull'evoluzione della normativa italiana relativa ai cosmetici.




Esistono delle regole precise per l'indicazione degli ingredienti nell'INCI, che hanno lo scopo di uniformare la stesura, facilitare la lettura e la comprensione in paesi diversi.

Schematizzando:
  •  l'ordine degli ingredienti è in ordine decrescente per quantità fino ad una percentuale pari all'1% del totale
  •  gli ingredienti in concentrazione inferiore all'1% possono essere menzionati alla fine dell'INCI in ordine sparso. Utilizzando questo escamotage, quindi, ritroviamo degli ingredienti a metà inci che in realtà sono presenti in quantità molto basse. Come punto di riferimento possiamo prendere la Glicerina che generalmente è usata al 2-3% e la Vitamina E (tocopheryl acetate) che ritroviamo di solito allo 0,2% circa.
  • i composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime possono essere indicati genericamente con i termini "profumo" o "parfum" o "aroma". Sono costituiti da un mix di sostanze, sintetiche o naturali, che non è obbligatorio specificare, ad eccezione di quelle potenzialmente allergizzanti (vedi dopo). 
  • I coloranti sono indicato alla fine dell'elenco con il loro “Color Index” (es. CI 77499). Per i prodotti cosmetici immessi sul mercato in diverse colorazioni (es. make-up e tinte per capelli) basta indicare l'insieme dei coloranti utilizzati, aggiungendo la dicitura "può contenere" o il simbolo "+/-" seguito dai coloranti che sono presenti in maniera variabile, sia per tipo che per quantità, nelle diverse nuance.
  • Dal 2005 è obbligatorio riportare nell'INCI la presenza delle 26 sostanze potenzialmente allergeniche*, sintetiche o naturali, presenti soprattutto nelle fragranze, (es. oli essenziali) e che quindi prima potevano essere omesse.
  •  I nomi tecnici delle sostanze chimiche sono indicati con il nome inglese, mentre gli ingredienti di origine vegetale sono indicati con il nome botanico latino, seguito dalla parte della pianta utilizzata.

 Come valutare un INCI?

Soprattutto per chi è alle prime armi, lo strumento che consiglio di utilizzare è il Biodizionario (www.biodizionario.it): è un database creato dal dott.Fabrizio Zago, che definisce la bontà di un ingrediente utilizzando dei "semafori".

www.biodizionario.it

I criteri di attribuzione utilizzati sono diversi, i principali sono quelli di degradabilità, impatto ambientale, tossicità (per uomo e animali) e origine (naturale o petrolchimica ad esempio). Un ingrediente quindi è segnato come rosso, quindi da evitare, quando non è biodegradabile (e quindi inquinante), ittiotossico, nocivo per l'uomo (aggressivo/irritante/allergizzante per pelle o mucose), derivato animale che ne comporti l'uccisione o pianta in via di estinzione.
Sia vegetali che sostanze di sintesi possono essere sia rosse che verdi.

La bontà di un prodotto cosmetico è comunque sempre da valutare nell'insieme. Un cosmetico formato da soli ingredienti “verdi” potrebbe essere accompagnato da una cattiva formulazione e al contrario i pallini rossi dagli allergizzati non sono nocivi per la maggior parte delle persone.

Il limite del biodizionario (che poi ne è anche la sua forza) è la semplicità. Mancano le fonti delle valutazioni, che sono frutto dell'opinione personale del seppur molto competente Zago, che impediscono di capire il perché di alcune attribuzioni. Esiste comunque un forum collegato (www.forum.promiseland.it) dove chiarirsi le idee.
Per le sostanze non presenti nel biodizionario o comunque per approfondire le conoscenze sulle sostanze e sui prodotti consiglio altri tre siti:

Forum Saicosatispalmi: è un forum molto ricco che analizza prodotti basandosi sul biodizionario. E' presente al suo interno un ricchissimo database di cosmetici e detergenti e di sostanze non presenti sul biodizionario, queste ultime valutate sulla base di fonti diverse (sempre riportate).

Skin Deep e Cosmetics info sono due siti in lingua inglese con un connotazione molto più scientifica, anch'essi valutano singoli ingredienti e riportano fonti e dati molto approfonditi (utili ai più esperti)




La normativa in tema di cosmetici:



* Alpha-isomethyl ionone, Amyl cinnamal, Amylcinnamyl alcohol, Anise alcohol, Benzyl alcohol, Benzyl benzoate, Benzyl cinnamate, Benzyl salicylate, Butylphenyl methylpropional, Cinnamal, Cinnamyl alcohol, Citral, Citronellol, Coumarin, Eugenol, Evernia furfuracea, Evernia prunastri, Farnesol, Geraniol, Heryl cinnamal, Hydroxyisohexyl 3 – cyclohexene carboxaldehyde, Hydroxycitronellal, Isoeugenol, Limonane, Linalcol, Methyl 2 - octynoate

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